Il progetto
Dopo 13 mesi dal precedente viaggio – il ritorno dell’anno scorso dopo 33 mesi - una delegazione della Cooperativa Matrioska è tornata negli Internati di Bielorussia. Un viaggio lungo oltre 15 ore da Roma in aereo fino a Vilnius. E poi in pullman, attraversando le frontiere terrestri della Lituania e della Bielorussia, con i controlli dei passaporti e dei bagagli a piedi sulla neve, mentre la notte e il freddo aumentava. E similmente il ritorno in Italia.
L’incontro con i bambini dell’Internato di Begoml ha illuminato una settimana di sorrisi e abbracci ritrovati, di sacchetti di dolci natalizi e peluche in dono e di ipotesi di nuovi progetti condivisi, in un Paese (la Bielorussia) in cui si vive in un clima irreale di sospensione e attesa.
La settima edizione del progetto “Pinocchio nel paese delle meraviglie”- dopo le precedenti annualità dal 2017 al 2022, realizzate con il contributo della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo – MiC Ministero della Cultura – ha inteso consolidare i risultati raggiunti con le precedenti edizioni, in cui è stata costantemente proposta una riflessione “provocatoria” sulla reale inclusione sociale, culturale e lavorativa di persone con disabilità intellettiva o cognitiva, disagio psichiatrico e disagio sociale (legato anche alla provenienza etnica e pregresse situazioni di abbandono infantile), con l’ascolto delle nuove povertà del post-Covid, della fuga dalla guerra e del trauma di un perenne dormiveglia che preclude il ritorno al tempo precedente.
Nel particolare momento storico, sociale e politico caratterizzato dal post-pandemia e dall’emergenza Ucraina, il percorso progettuale ipotizzato pone, al centro dell’animazione di Comunità, azioni interculturali che coinvolgono persone in fuga dall’Ucraina, persone bielorusse con disabilità in Italia e in Bielorussia, persone di altre etnie presenti sul Territorio di Roma Capitale, al fine di supportare soprattutto le persone più fragili (persone italiane e straniere con disabilità, innanzitutto con disabilità intellettivo-relazionali e/o disagio psichiatrico; persone italiane e straniere in temporanea situazione di difficoltà economica e/o di inserimento socio-culturale e/o vittime di discriminazione; persone anziane in situazione di solitudine esistenziale) nella narrazione del proprio vissuto personale, delle storie di vita e delle proprie emozioni.
Il percorso progettuale annuale del 2022 era stato avviato come occasione di ritorno alla vita ordinaria, dopo due anni di pandemia, prima rinchiusi nelle stanze del lockdown, in attesa del bacio del vero amore del Principe Vaccino, poi con dolori e lutti vicini, fino alle riaperture in uno strano risveglio, simile più al dormiveglia di prima mattina, quando i fantasmi della notte e le prime luci dell’aurora si confondono e non lasciano spazio alla speranza e alla fantasia.
In tal senso, era stata avviata una approfondita ricognizione del lavoro realizzato nelle annualità precedenti e della notevole quantità di materiali videofotografici archiviati e non ancora utilizzati, dagli incontri in Italia con persone di varie etnie e Comunità straniere o con personalità di riferimento in ambito sociale o culturale, alle varie performance teatrali durante l’annuale Festival promosso presso il teatrino dell’Internato di Begoml in Bielorussia, per finire alle riprese di momenti ludici, scambi in amicizia e cibo, visite di case-famiglia, internati e manicomi in Bielorussia.
L’ipotesi progettuale era il recupero della memoria, il ripristino dell’ordinarietà delle abitudini quotidiane (anche nella loro stereotipia, talora “utile” per gli equilibri di persone fragili), la rimodulazione delle immagini video del passato (quelle già montate nei film precedenti e quelle temporaneamente archiviate), alla ricerca di una favola da inventare ex-novo, mescolando e contaminando contenuti e temi affrontati in diversi anni di viaggio: da Alice che attraversa lo specchio della presunta follia a Peter Pan che non vuole essere bambino per sempre, da Cipollino che lotta contro il dittatore Re Pomodoro a Cenerentola che sfugge al sopruso grazie alla fantasia, fino alla più recente Bella Addormentata nel Bosco, costretta a vivere in un mondo sospeso, in attesa del bacio del vero amore.
Il lavoro avviato all’improvviso entrò in una nuova dimensione. L’elaborazione del lutto che si stava tentando si rese ancora più necessaria con l’emergenza Ucraina.
All’inizio del 2023, i giovani videomakers bielorussi con disabilità della Cooperativa Sociale Integrata Matrioska stavano vivendo già da circa un anno un nuovo trauma con la guerra in Ucraina, sentendosi anche “nemici” involontari di un popolo, con cui hanno sempre condiviso ideali, percorsi spirituali e approfondimenti filosofici. Hanno amici ucraini anche a Roma, ma si sentono malvisti in quanto alleati del Paese che ha invaso l’Ucraina.
Come nelle precedenti edizioni, obiettivo principale del progetto è stata la realizzazione di un film-documentario di un viaggio di un anno, dalla Bielorussia all’Italia.
Ma è stato anche un viaggio tra le etnie presenti a Roma, soprattutto la Comunità del Bangladesh, con le decine di donne e bambini, che partecipano da oltre 3 anni al Centro Diurno “Il fagiolo magico” dell’Associazione Volontari Il Cavallo Bianco, partner principale del progetto; soprattutto le donne moldave badanti a Roma di AssoMoldave; soprattutto tra i profughi ucraini accolti dalla Caritas Diocesana di Roma e da Roma Capitale.